Leone Anticoli nacque a Roma, il 5 giugno 1913, figlio di Pacifico e Fiorina Spizzichino.
Recentemente, presso l’archivio del personale dell’INGV, è stata rinvenuta la sua scheda lavorativa: inizia, in data 15 marzo 1937, con la sua richiesta di assunzione come inserviente in prova, presso l’all’Istituto Nazionale di Geofisica, allora Ente del CNR.
La proposta viene avanzata il 16 marzo 1937 e, il 24 marzo 1937: segue il nulla osta, ai fini della sua assunzione, in prova.
Il 26 marzo 1937 viene certificata la regolare iscrizione al Partito Nazionale Fascista, e, il 1 aprile del 1937, segue la comunicazione d’incominciato servizio in prova, cui segue, il 29 aprile 1937, la domanda siglata dal Direttore Lo Surdo, completata dei documenti necessari per l’assunzione.
A settembre 1938, le "Leggi Razziali" irrompono nella vita lavorativa di Leone Anticoli, con la scheda personale di appartenenza alla razza ebraica, di iscrizione alla comunità israelitica e di professione della religione ebraica, compilata il 12 settembre, e il censimento del 15 settembre.
Il 27 febbraio 1939, a Leone Anticoli viene notificata la dispensa dal servizio, a norma di quanto dispone l’articolo 20 del Regio Decreto-legge del 17 novembre 1938 concernente i provvedimenti in difesa della razza, a partire dal 4 marzo 1939. Si notino, peraltro, le disposizioni di espulsione differenti da quelle adottate nell’Università, che avevano previsto una prima fase di sospensione a partire dal 16 ottobre 1938, seguita dalla definitiva dispensa dal servizio, ordinata il 29 novembre 1938. Il provvedimento viene sottoposto a deliberazione del direttorio nella riunione del 2 giugno 1939 e riporta il nome di 8 dipendenti del CNR e un Consulente dispensati dal servizio, in quanto personale appartenente alla razza ebraica.
Il 12 giugno 1944, all’indomani della liberazione di Roma dai nazifascisti (4 giugno 1944), Leone rivolge una calda preghiera di riassunzione al Consiglio Nazionale delle Ricerche, dichiarandosi dispensato in seguito a ragioni razziali.
Il 5 luglio 1944, il Direttore dell’ING, Antonino Lo Surdo, comunica che, a seguito di disposizione verbale del Segretario Generale del CNR, Leone Anticoli ha ripreso servizio dal 1 luglio 1944, a suo tempo interrotto a causa delle disposizioni razziali.
Il 9 settembre 1944 Guido Castelnuovo, Commissario Straordinario del CNR, notifica che Leone Anticoli è ammesso a prestare servizio in qualità di usciere diurnista presso l’ING, ammesso al pagamento provvisorio dello stipendio a partire dal 1 luglio 1944, con la paga giornaliera in ragione di lire 600 mensili, oltre l’assegno temporaneo di guerra e l’indennità offese belliche, quando dovuta.
L’11 settembre 1944 Guido Castelnuovo ristabilisce la paga giornaliera in ragione di lire 780 mensili, oltre l’assegno temporaneo di guerra e l’indennità offese belliche, quando dovuta, con assunzione in servizio in via provvisoria in attesa che siano emanate disposizioni generali e particolari per il personale CNR.
È presente, nel fascicolo del personale, anche la documentazione siglata da Leone per L'Alto Commissario per la epurazione nazionale, atta a escludere la sua partecipazione attiva alla vita politica del fascismo.
Dalle risultanze dei lavori della Commissione per l’inquadramento del personale ING, in un documento firmato da Amaldi, Lo Surdo e Rolli, il 23 dicembre del 1944 Leone venne definitivamente assegnato alla categoria del personale subalterno. Guido Castelnuovo era ancora Commissario straordinario e firmatario della disposizione.
Nel decreto-legge luogotenenziale 1.3.1945 relativo al riordinamento del CNR, l’ING, eletto ente morale, acquistò personalità giuridica autonoma passando sotto la diretta vigilanza del ministero della Pubblica Istruzione, con Lo Surdo commissario straordinario. Il 12 novembre del 1945, Leone Anticoli viene inquadrato nel nuovo Ente di Ricerca autonomo.
Il 19 settembre 1946, in un atto firmato da Gustavo Colonnetti, divenuto nel frattempo presidente del CNR, succeduto al Commissario Straordinario Castelnuovo, viene rideterminata al 1° gennaio 1944 la data di riassunzione di Leone Anticoli, anziché il 1 luglio.
Nei documenti del fascicolo personale di Leone Anticoli non emerge nulla della straziante vicenda della figlia Fiorella, deportata a due anni di età, il 16 ottobre 1943, come trattato nella pagina a lei dedicata. Solo un certificato di nascita, emesso il 19 settembre 1944, ad uso assegni, ricorda la sua data di nascita, il 19 luglio 1941, insieme al certificato di matrimonio con Letizia Di Segni, del 5 febbraio 1939.
Letizia e Leone ebbero due altre figlie, Rossana, nata il 22 novembre 1945, e Angiolina, detta Angiola, del 28 giugno 1949.
Inoltre, nonostante il dramma della dispensa dal lavoro e della deportazione della figlia e della madre, Leone continuò a impegnarsi nello studio, con brillanti esiti nell’avanzamento della sua carriera lavorativa presso l’ING.
Prese, l’11 novembre 1944, il diploma di stenografo, conseguì la licenza di avviamento professionale il 19 ottobre 1945 e studiò inglese e francese con lezioni private per tre anni, come risulta nel certificato del 16 settembre 1948, in cui viene indicato come figlio di deportata.
Così, il 1° febbraio 1949, Leone divenne usciere capo, in un atto firmato da Lo Surdo, nell’anno della sua morte. Agli anni successivi, risalgono tanti ulteriori documenti, sintomatici del grande legame e affetto che l’ING nutriva nei confronti di Leone Anticoli, ma anche dell’indissolubile strascico che l’applicazione delle Leggi Razziali aveva lasciato sulla sue posizioni lavorative e amministrative.
Nel biennio 1960-61, l’Amministrazione e la Direzione dell’ING si impegnarono, presso la Commissione INA casa, affinché la famiglia di Leone potesse usufruire di un alloggio più dignitoso, rispetto a quello di Via Carletti 8, dove fu presumibilmente deportata la figlia Fiorella.
A quegli anni, risalgono le lettere in cui si fa accorata menzione al suo “essere stato provato da tanta tribolazione” e al suo portare “il doloroso marchio del tragico destino”.
Leone e la famiglia ottennero così un alloggio ad Acilia, in Via Venturini 17.
Nel quinquennio 1970-75, e a seguito della legge 336 del 24 maggio 1970, che permetteva la valutazione di due anni ai fini del conferimento della successiva classe di stipendio, paga o retribuzione per le campagne di guerra e il periodo trascorso in prigionia e in internamento, provvedimento che fu esteso ai perseguitati politici e razziali con il decreto legge 541 dell’8 luglio 1971, iniziò una fase di rivalutazione degli anni di dispensa dal CNR, culminata, il 21 maggio del 1975, durante la Direzione ING di Michele Caputo, con il riconoscimento dei benefici della suddetta legge. Il 1° agosto 1973, Leone Anticoli entrò nel personale ausiliario addetto agli uffici, a seguito dei suoi rilevanti compiti tecnici, portati avanti con encomiabile dedizione, come certificato il 23 maggio del 1973. Il 2 ottobre del 1975, Leone vinse il concorso per la qualifica di Coadiutore Principale, culminato, il 15 settembre del 1976, con la nomina ad archivista dattilografo.
Leone Anticoli andrà in pensione nel 1978, salutato da una commovente nota del Presidente Pietro Dominici, insigne geomagnetista, con cui – nota personale - lo scrivente di queste note biografiche si è laureato.
L’ultimo atto della sua carriera, la nota di liquidazione, il 20 settembre del 1978, si concluderà citando, ancora una volta, la persecuzione razziale.
NOTE DI REDAZIONE E MATERIALI AGGIUNTIVI
Il fascicolo personale di Leone Anticoli è stato reperito da Monia Maresci, a seguito dei colloqui intercorsi con Rodolfo Console e Antonio Meloni, dipendenti dell’ING/INGV che hanno conosciuto Leone per le sue funzioni di Archivista. Il fascicolo custodisce 85 anni di storia dell’ING, del CNR e della Ricerca Italiana, con documenti inediti firmati da insigni scienziati, quali Guido Castelnuovo, Edoardo Amaldi, Antonino Lo Surdo, Gustavo Colonnetti, Michele Caputo, Pietro Dominici, dimostrando l’essenzialità di studiare l’impatto che le leggi razziali ebbero anche su operatori, tecnici e personale amministrativo degli Enti di Ricerca e Accademici. Il fascicolo, oltre a custodire il dramma vissuto dalla famiglia Anticoli, ha evidenziato la straordinaria storia di un dipendente dell’Istituto che, provato “dal doloroso marchio del tragico destino”, a esso si ribellò, studiando, rispondendo alla dispensa razziale con la forza del suo impegno, che lo portò, da usciere, a diventare Coadiutore Principale dell’Ente, e infine Archivista. Leone non aveva perso solo la madre e la figlia, nelle tragiche retate naziste, a partire dal 16 ottobre 1943. Aveva perso anche i fratelli Angelo, Rosa e Giacomo, quest’ultimo usciere e autista del CNR, da cui fu espulso con la famiglia, dove risiedevano per motivi di servizio, per essere poi deportati. Giacomo e Gemma Anticoli avevano due figlie, Luciana e Fiorella, di 5 e 8 anni di età. Alla famiglia di Giacomo Anticoli Il CNR ha dedicato un approfondimento e, il 10 gennaio 2024, quattro pietre d’inciampo, posate nel piazzale antistante l’ingresso principale della sede storica del CNR. L’evento, prima posa di pietre d’inciampo in un Ente di Ricerca, è stato realizzato nell’ambito del progetto “Pagina delle Memoria”, grazie alle ricerche e all’impegno di Alessia Glielmi, Responsabile della Gestione Documentale e degli Archivi del CNR, della Presidenza del CNR, nelle persone della Presidente Maria Chiara Carrozza, e della Responsabile del Cerimoniale Manuela Faella, del Direttore Generale, Giuseppe Colpani, e di tutti i collaboratori che, dopo 85 anni, hanno riportato la famiglia di Giacomo Anticoli nella loro legittima dimora. Questa volta, per sempre.
Gli eventi realizzati nell’ambito del progetto “Pagina della Memoria” sono proseguiti nel 2025; l’INGV ha infatti curato le commemorazioni in onore di Leone Anticoli, di sua figlia Fiorella e di sua madre, Fiorina Spizzichino.
Il 14 gennaio 2025 è stata curata la posa della pietra d’inciampo dedicata a Fiorina, nel luogo di residenza e cattura, in via Carletti 8; è seguita l’apposizione di una targa presso la sede centrale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in via di Vigna Murata 605, Roma, seguita da un convegno alla presenza di rappresentanze istituzionali, militari ed ebraiche. Si riportano i link al programma delle commemorazioni e alla sua cronaca.
Il 12 febbraio 2025, sempre in via Carletti, è stata infine posata la pietra d’inciampo intitolata alla piccola Fiorella, di cui sono recentemente emersi i tragici dettagli della cattura, come raccontati dalla mamma, Letizia Di Segni, e dalla portiera dello stabile, la Signora Nicolina (vd. “Dialogo con Letizia e Italia al San Michele, Fotocopia presente in Archivio della Fondazione CDEC, Fondo Vicissitudini dei singoli, Serie I, b.1, fasc.16”).
Le storie di Leone e Fiorella sono inoltre state pubblicate nell’articolo scientifico Winkler, A. et al. (2025) “Pagina della Memoria: a project about the scientific and cultural impact of the Italian ‘Racial Laws’. To the memory of Fiorella and Leone Anticoli”, JOURNAL OF GEOETHICS AND SOCIAL GEOSCIENCES, 2(Special Issue), pp. 1–24. doi:10.13127/jgsg-50.
Disclaimer: i documenti ivi contenuti sono di proprietà dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e custoditi presso l’Archivio del Personale. Si richiede opportuna autorizzazione in caso di riproduzione o duplicazione con qualsiasi mezzo.
Leone Anticoli, unico in camice da laboratorio, durante uno sciopero del 1968, in cui i dipendenti dell’ING chiedono di rientrare nel CNR
Leone, al centro di una foto degli anni '70, in cui appare elegante e sorridente insieme ai suoi colleghi dell'ING, presso la sede di Monte Porzio Catone.
La targa in onore di Leone, Fiorella e Fiorina, apposta dinnanzi alla sala conferenze dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il 14 gennaio 2025