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Angelo Susani, di Giocondo e di Rachele Sabbadini, nato a Venezia il 4 giugno 1878, morto a Napoli il 6 marzo 1966 rimase da bambino orfano di padre in stato di dichiarata povertà e fu aiutato anche a studiare dalla Comunità Israelitica di Venezia. Avendo approfondito le materie religiose, gli fu proposto di continuare i suoi studi per poter diventare rabbino a Venezia, ma rifiutò, non giudicando che quella fosse la sua strada. Nonostante la sua passione per la matematica, incominciò la sua carriera insegnando francese, per cui, allora, era sufficiente avere un diploma. Contemporaneamente, avendo studiato musica, diresse una orchestra di studenti del liceo Sannazzaro di Napoli. Iniziò a insegnare matematica negli istituti tecnici, cominciando da Chivasso, Vittorio Veneto, Torino. Poiché all'epoca i professori venivano trasferiti non da scuola a scuola, ma da città a città, insegnò in Sardegna, a Cagliari, in Sicilia, a Trapani e Caserta, fino all'ultima sede, a Napoli, all'Istituto tecnico Mario Pagano, di cui poi divenne Preside.
Con la promulgazione delle leggi razziali, in data 20 settembre 1938, ricevette una lettera di congedo immediato in ottemperanza alla disposizione n 12825 del Provveditorato a partire dal giorno successivo, naturalmente senza compenso alcuno.

La riassunzione in servizio avvenne con lettera del Provveditorato in data 21 dicembre 1944; la guerra non era finita ma, con le Quattro Giornate, Napoli fin dal 1° ottobre 1943 era sotto gli americani e le forze alleate.
Negli anni difficili (1938 – 1946) insegnò matematica agli studenti ebrei cacciati dalle scuole pubbliche e provvedette alle ufficiature religiose nella Sinagoga di Napoli. Giocava a scacchi per corrispondenza, continuando a pubblicare su riviste di matematica.

Angelo Susani e Lydia Salmoni ebbero tre figlie, Noemi Regina Sofia, nata a  Livorno il 4  giugno 1908, laureata in medicina, che dopo la pubblicazione delle leggi razziste riuscì a lasciare l'Italia imbarcandosi  da Brindisi  alla mezzanotte del 25 dicembre 1939 per raggiungere la Siria, in  particolare Palmira, dove avrebbe lavorato come medico presso una missione di suore francesi. Mentre era in Siria conobbe Raymond Duru, architetto, archeologo francese, di origine svizzera, calvinista, vedovo con un figlio quattordicenne, molto noto, autore degli scavi di Quum El Amed, premiato e decorato con medaglia d'oro per i suoi lavori. Si sposarono, e il figlio Bernard, cresciuto con le nonne in Svizzera, li raggiunse. Dopo la Siria, passarono in Marocco, a Marrakesh, dove Noemi esercitò la professione di medico lavorando in ospedale. Quando il Marocco divenne indipendente, rientrarono in Francia, scegliendo Bordeaux per le offerte di lavoro a Raymond. Noemi non poté lavorare come medico in Francia, non essendo riconosciuta la sua laurea.

La seconda figlia, Marcella Regina, aveva studiato al conservatorio di Napoli, diplomandosi in violino; aveva incominciato a suonare con l'orchestra del teatro S. Carlo, da cui era stata allontanata per le leggi razziali, senza più riprendere.
La terza figlia, Margherita, nata a Livorno il 29 gennaio 1914, si era laureata in matematica a Napoli il 9 dicembre 1937, e aveva sposato il dott. Jacob Sacerdote, dipendente della Cassa di Risparmio di Torino, il 9 gennaio 1938, ed era partita per Torino in attesa di iniziare a lavorare.  In particolare, era attesa all' Università dai suoi professori, ma le leggi dei primi di settembre del 1938 le impedirono di iniziare. Non essendo riusciti ad emigrare, si stabilirono a Napoli per una scelta contingente, iniziando, appena possibile, a insegnare matematica nelle scuole. Nel frattempo Jacob Sacerdote, dopo il periodo buio, era entrato  nella amministrazione degli Ospedali Riuniti di Napoli, mentre nella Comunità Ebraica di Napoli, in cui aveva  lavorato nella commissione di accoglienza dei profughi e degli esuli che tornavano dai campi di sterminio e si fermavano a Napoli in attesa di  sapere dove andare ed in quale paese poter essere accolti, era stato eletto vice  Presidente della Comunità, di cui continuava a essere  Presidente Lamberto Foà, molto anziano, storico rappresentante della stessa. Morto il Presidente Foà, gli subentrò e rimase in carica fino alla sua morte prematura del 1968. In quegli anni scrisse moltissimi articoli su giornali di cultura, tenendo moltissimi discorsi in centri culturali e intervenendo ogni qualvolta qualche avvenimento politico lo richiedesse. Si ricordano i suoi interventi al Circolo culturale Antonio Tari di S. Maria Capua Vetere, al teatro Garibaldi, durante le celebrazioni del centenario della Comunità Ebraica di Napoli, in occasione di proteste contro eventi antisemiti.
La nipote di Margherita e Jacob, Noemi Di Segni, nata a Gerusalemme nel 1969, specialista in diritto comunitario delle professioni, dal luglio 2016 è presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Documento di congedo Susani1Documento di congedo immediato dall’insegnamento, in ottemperanza alla disposizione n 12825 del Provveditorato, per motivi razziali

Documento di congedo Susani2Documento di congedo immediato dall’insegnamento, in ottemperanza alla disposizione n 12825 del Provveditorato, per motivi razziali

DenunzieSusaniDenunzie di appartenenza alla razza ebraica, compilate per Margherita, figlia del Prof. Susani, e suo marito Jacob Sacerdote

autodenunzia susaniDisposizione di autodenunzia di appartenenza alla razza ebraica.