logo ingv alto nero 18
BANNER TESTIMONIANZE

La biografia di Alda Levi (https://www.ingv.it/paginadellamemoria/testimonianze/Alda_Levi_2023.pdf) è stata cortesemente scritta e concessa da Anna Cesara Mori, già funzionario archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia e responsabile per la tutela della città di Milano, dove ha diretto numerose indagini archeologiche. È stata direttrice del Parco dell’anfiteatro romano e dell’Antiquarium Alda Levi. Proprio ad Alda Levi, ha recentemente dedicato il romanzo; “Alda Levi. Una storia di coraggio e resistenza”, edito da Scienze e Lettere, nel 2022.

Il volume è stato oggetto di presentazioni e convegni: in particolare, si ricordano quelli presso l’Istituto Veneto per i Beni Culturali, l’8 marzo 2023, e presso la Libreria Claudiana di Milano, l’8 giugno 2023. Da questi convegni, è nato il vivo interesse della Pagina della Memoria per la figura di Alda Levi, attraverso il prezioso coinvolgimento di Paola Vita Finzi, Professoressa di Chimica Organica presso l’Università di Pavia, di cui è stata anche Pro Rettrice, anche lei colpita dalle leggi razziali (si veda https://www.memorieincammino.it/persone/paola-vita-finzi/) e di Myriam Pilutti Namer, docente presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, e autrice delle note introduttive del volume di Anna Cesara Mori.

Alda Levi fu una pioniera dell’archeologa italiana: fu la prima donna a divenire funzionaria di una Soprintendenza, nel 1915, lavorando a Napoli, Milano, Mantova e Bergamo.

Nel 1924 fu inviata a Milano come funzionario responsabile dell'ufficio distaccato della Soprintendenza archeologica. A lei si deve, nel 1931, la scoperta delle prime tracce dell'Anfiteatro romano di Milano, nell'attuale via Conca del Naviglio. L'annuncio venne dato dall'archeologo Aristide Calderini, che non la menzionò: le donne potevano agire sullo sfondo, purché mantenessero un profilo basso e non dessero troppi fastidi, sottraendole agli onori che, per radicata consuetudine, spettavano agli uomini, come scrive Myriam Pilutti Namer, nelle sue note introduttive al libro “Alda Levi. Una storia di coraggio e resistenza”. Il 7 aprile 1932, si sposò a Milano con Vittorio Spinazzola, già Soprintendente agli Scavi e ai Musei di Napoli, sospeso dall'incarico nel 1924 per motivi ideologici, essendo antifascista. Fu anche pioniera dell’analisi dei materiali a integrazione e completamento dell’indagine stilistica, in collaborazione con intellettuali all’avanguardia per l’epoca, quali il fratello Giorgio Renato Levi, brillante professore di chimica, dispensato dal servizio presso l’Università di Pavia il 14 dicembre 1938 per le leggi razziali; lasciò così l’Italia, verso l’Olanda e successivamente il Brasile.

Per Alda Levi, l’essere donna fu complicato da una ulteriore prerogativa: l’appartenenza familiare alla religione ebraica. Infatti, nel 1939, Alda Levi vide decadere il proprio attestato di libera docenza e fu licenziata per effetto delle leggi razziali. Durante l’occupazione nazista, grazie all'aiuto del custode della sua abitazione milanese, Alda Levi si trasferì a Roma, sotto falsa identità, dove venne soccorsa dalla famiglia di Salvatore Aurigemma, dirigente della Soprintendenza di Roma, che prima la nascose presso il Museo delle Terme e poi presso un istituto religioso, dove rimase fino alla Liberazione. Nel 1945, Alda Levi venne reintegrata presso la Soprintendenza di Roma, e si dedicò alla pubblicazione delle opere del marito sugli scavi di Pompei. Morì a Roma, nel 1950.

Queste note sintetiche, a introduzione della biografia scritta da Anna Ceresa Mori, oltre a citare la suddetta introduzione a cura di Myriam Pilutti Namer, sintetizzano la scheda su Alda Levi, a cura del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea.

Le immagini sono tratte da: “A. Ceresa Mori, Una funzionaria archeologa nel ventennio fascista” in M. Pilutti Namer (a cura di), Pioniere: nell'archeologia, nella storia, nell'arte italiane. Omaggio a Eva Tea (1886-1971), Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona, 2022, disponibile ad accesso libero e gratuito al link: https://www.aaslvr.it/pubblicazioni/monografie/

testimonianza levi fig.1
Alda Levi nel 1940 (Archivio Levi)
testimonianza levi fig.1
Alda Levi nel cantiere del teatro (Archivio Fotografico Soprintendenza. Milano)
Attestato di decadenza dalla libera docenza, su concessione della Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Biblioteca Universitaria di Bologna (divieto di ulteriore riproduzione o duplicazione con qualsiasi mezzo)