Senatrice Liliana Segre: il suo testo di saluto

Cari Amici, 
vi sono grata per aver dato vita a questa efficace “assunzione di responsabilità storica”. Fare memoria nei luoghi di cultura ha un valore doppio. Ricordare significa immunizzarsi contro la peggiore delle pandemia quella che ha appestato il mondo di odio ed intolleranza. 
Nel 1938 avevo otto anni, e sono stata espulsa dalla scuola pubblica di Milano. La promulgazione delle leggi razziste è stata una ferita profonda ed un tradimento. 
L’obbedienza non è più una virtù, si sarebbe detto qualche anno più tardi. Allora tutti (o quasi) obbedirono, con zelo. Il mondo accademico non reagì. Posso dire che da luogo ideale di promozione, incontro di culture, formazione, educazione alla ricerca, la cattedrale dell’inclusione per eccellenza si è trasformata vergognosamente nella fabbrica delle diseguaglianze elevando a sistema il tradimento della sua missione fondativa. Questa è stata l’Universita’ Italiana!
Da donna di pace ricordo a voi ed a me stessa che occorre vigilare, sempre. Diceva Primo Levi: “Attenzione, perché è avvenuto e può avvenire di nuovo”.
Un caro saluto e buona memoria a tutti.
 
Liliana Segre
"Presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza"